martedì 15 settembre 2015

Per una spiritualità libera da violenze.


Trascrivo qua la famosa lettera di abiura di Galileo Galilei:

"Io Galileo, fìg.lo del q. Vinc.o Galileo di Fiorenza, dell'età mia d'anni 70, constituto personalmente in giudizio, e inginocchiato avanti di voi Emin.mi e Rev.mi Cardinali, in tutta la Republica Cristiana contro l'eretica pravità generali Inquisitori; avendo davanti gl'occhi miei li sacrosanti Vangeli, quali tocco con le proprie mani, giuro che sempre ho creduto, credo adesso, e con l'aiuto di Dio crederò per l'avvenire, tutto quello che tiene, predica e insegna la S.a Cattolica e Apostolica Chiesa. Ma perché da questo S. Off.o, per aver io, dopo d'essermi stato con precetto dall'istesso giuridicamente intimato che omninamente dovessi lasciar la falsa opinione che il sole sia centro del mondo e che non si muova e che la terra non sia centro del mondo e che si muova, e che non potessi tenere, difendere ne insegnare in qualsivoglia modo, ne in voce ne in scritto, la detta falsa dottrina, e dopo d'essermi notificato che detta dottrina è contraria alla Sacra Scrittura, scritto e dato alle stampe un libro nel quale tratto l'istessa dottrina già dannata e apporto ragioni con molta efficacia a favor di essa, senza apportar alcuna soluzione, sono stato giudicato veementemente sospetto d'eresia, cioè d'aver tenuto e creduto che il sole sia centro del mondo e imobile e che la terra non sia centro e che si muova; Pertanto volendo io levar dalla mente delle Eminenze V.re e d'ogni fedel Cristiano questa veemente sospizione, giustamente di me conceputa, con cuor sincero e fede non fìnta abiuro, maledico e detesto li sudetti errori e eresie, e generalmente ogni e qualunque altro errore, eresia e setta contraria alla S.ta Chiesa; e giuro che per l'avvenire non dirò mai più ne asserirò, in voce o in scritto, cose tali per le quali si possa aver di me simil sospizione; ma se conoscerò alcun eretico o che sia sospetto d'eresia lo denonziarò a questo S. Offizio, o vero all'Inquisitore o Ordinario del luogo, dove mi trovarò.

Giuro anco e prometto d'adempire e osservare intieramente tutte le penitenze che mi sono state o mi saranno da questo S. Off.o imposte; e contravenendo ad alcuna delle dette mie promesse e giuramenti, il che Dio non voglia, mi sottometto a tutte le pene e castighi che sono da' sacri canoni e altre constituzioni generali e particolari contro simili delinquenti imposte e promulgate.

Così Dio m'aiuti e questi suoi santi Vangeli, che tocco con le proprie mani.

Io Galileo Galilei sodetto ho abiurato, giurato, promesso e mi sono obligato come sopra; e in fede del vero, di mia propria mano ho sottoscritta la presente cedola di mia abiurazione e recitatala di parola in parola, in Roma, nel convento della Minerva, questo dì 22 giugno 1633."

Galileo all'età di 70 venne trascinato in una chiesa, costretto a inginocchiarsi, a mettere una mano su un vangelo davanti a "emminentissimi e reverendissimi" cardinali e a giurare il falso: che tutto il lavoro della sua vita fosse cosa che non credeva vera. Se fossi ateo mi arrabbierei moltissimo ma da credente in Dio quello che è successo è qualcosa che mi fa pensare: come è potuto accadere tutto ciò?

I templi dovrebbero essere luoghi in cui si va con gioia per sentirsi vicini a Dio, per poter condividere la propria fede con gli altri, per poter cercare la conoscenza e la verità. Luoghi in cui essere sereni e felici: in cui poter essere se stessi. Luoghi in cui guardarsi dentro per migliorarsi e crescere e dove rafforzarsi per affrontare la vita... Come è possibile che diventino dei luoghi dove commettere delle violenze? Come è possibile che cadano in mano a dei violenti? Gente che è lontana da Dio e dalla conoscenza, gente che dentro ha un inferno: gente che soffre e si aggrappa a un libro.

Provo grande pena per quei cardinali, ovvero i chierici più importati del cattolicesimo, che ritenevano la loro missione "divina" esercitare la violenza.

Ora piacerebbe pensare che quello che è successo è solo un episodio del passato, certo c'è stato Galileo e prima di lui Giordano Bruno arso vivo sul rogo... ma purtroppo non è così, nella storia esiste una lunga sequenza di grandi intellettuali perseguitati dai preti di varie religioni e ce ne sono molti di perseguitati anche oggi come il famoso blogger Raif Badawi condannato a dieci anni di galera e a 1000 frustate per aver espresso delle opinioni sul suo blog. Ora Badawi il 9 gennaio 2015 è stato preso dalla prigione e portato fuori da una moschea e colpito con 50 frustate: il tempio continua ad essere il luogo dove esercitare la violenza. Ancora una volta religiosi lontani da Dio e immersi nella loro miseria umana esercitano violenza su chi è migliore di loro.



Tutto questo mi fa molto  pensare e mi viene in mente un' immagine: penso ai templi cristiani o mussulmani e li vedo come dei grandi scatoloni in cui al loro centro c'è un unico libro e per il resto un vuoto immenso. Come se fosse davvero possibile mettere tutta la conoscenza in un libro. Poi questi libri sono solo dei vecchi testi di miti e leggende. Ora io quei libri me li sono letti, in alcune parti erano interessanti e capaci di elevare spiritualmente, in altre erano pieni di cavolate e in altre ancora di pessimi insegnamenti che insegnavano a odiare e a giustificare la violenza.

E poi tutt' attorno a questi testi degli uomini spaventati e incapaci di avere fede in loro stessi e nella loro capacità di raggiungere la verità che si affidano a questi chierici criminali che come gli imbonitori delle televendite pensano solo ad avere il loro posto al sole e a eliminare la concorrenza. Ed ecco che la violenza nei confronti di chi sa pensare di chi ha il coraggio di dire la verità e di cercarla diventa una necessità.

Io nella mia mente vedo dei templi che non siamo scatoloni vuoti ma che siano pieni di libri di tutti i tipi, in cui non si legga sempre lo stesso libro in modo ossessivo ma in cui se ne leggano tanti. In cui oltre ai libri si abbia la forza di ascoltare le verità delle persone in carne e ossa li presenti, in cui ognuno che ha da dire qualcosa possa parlare. Luoghi in cui sia possibile anche essere in disaccordo e avere opinioni diverse nella certezza che la verità prima o poi emerga. Templi in cui la violenza fisica sia bandita e in cui ogni persona possa esprimersi in assoluta sicurezza. E ho fede che un giorno sarà così e voglio darmi da fare per realizzare questa visione.


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